
Referendum: Ibl, l'astensione è la scelta migliore

Mingardi-Sacconi: 'Sul lavoro vecchie tutele,non guardano sfide'
"Non andare a votare è un indiscutibile diritto dei cittadini. Sempre. Nel caso del referendum dell'8 e 9 giugno, astenersi è inoltre il modo più efficace per evitare le abrogazioni che i promotori dei quesiti hanno voluto sottoporre al giudizio del corpo elettorale. I referendum sul lavoro ripropongono le vecchie tutele difensive del tempo in cui i lavori erano tutti subalterni e ripetitivi. Se vincessero i sì, cambierebbe poco delle disposizioni vigenti. Nondimeno, si invertirebbe una direzione di marcia: quella che ha condotto agli attuali alti tassi di partecipazione al lavoro e bassi tassi di disoccupazione". Lo dichiarano Alberto Mingardi, direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni, e Maurizio Sacconi, Presidente del Comitato di indirizzo di Reinventing Work, il laboratorio dell'Ibl sul mercato del lavoro. "I promotori dei quesiti - aggiungono Mingardi e Sacconi - ripropongono vecchi modelli ideologici e non guardano alle sfide che attendono il mercato del lavoro. Oggi non bisogna scoraggiare la propensione ad assumere per evitare la sostituzione dei lavoratori con le tecnologie intelligenti. Servono inoltre le tutele attive del continuo investimento formativo e di una retribuzione premiante il maggiore impegno del lavoratore. La stessa sicurezza nel lavoro non si migliora chiedendo al committente l'impossibile, ovvero di rispondere solidalmente anche per i rischi inerenti la specifica competenza dell'appaltatore".
V.Lipinski--GL