Da Gps a contapassi, con lo smarphone svelati disturbi mentali
Studio su dati possibili marcatori di patologie
Dalla geolocalizzazione al contapassi, al registro delle chiamate, alcune informazioni rilevabili con uno smartphone possono essere indicative di disturbi di salute mentale: questi dati, cioè, possono funzionare come marcatori validi di psicopatologie anche senza interazione attiva dell'utente. Lo rivela uno studio pubblicato su Jama Network Open da un team di psicologi dell'Università del Minnesota a Minneapolis. Gli esperti hanno eseguito uno studio trasversale sui dati raccolti in modo continuativo dai sensori degli smartphone di 557 adulti per 15 giorni, rilevando che sei domini di psicopatologia erano associati a comportamenti rilevati passivamente. I sei domini sono ansia e depressione; isolamento, distacco emotivo; impulsività; aggressività, ostilità; disturbi del pensiero; somatizzazioni (sintomi fisici senza causa organica). Gli psicologi hanno anche misurato per ciascun partecipante il 'p-factor', un indice generale di psicopatologia e hanno confermato che chi ha punteggi alti sul p-factor tende a camminare meno, rimanere più a casa (aspetti che si possono monitorare col gps del cellulare), andare a letto più tardi (sensori del sonno di uno smartwatch collegato allo smartphone), caricare meno spesso il telefono. E poi ancora, gli psicologi hanno visto che chi è più "antisociale" fa meno chiamate e più brevi, segno di ridotto impegno sociale. Chi è più "isolato" cammina meno e cambia meno spesso luogo, riflettendo un comportamento di isolamento sociale. Questi risultati suggeriscono che la tecnologia potrebbe essere potenzialmente utilizzata per il monitoraggio dei sintomi e la ricerca su un'ampia gamma di problemi psichiatrici.
L.Zielinski--GL