
I 'nonni fondamentali, ma non per i voti a scuola'

Ricerca italiana, 'serve rafforzamento politiche pubbliche'
La presenza dei nonni è fondamentale per la gestione quotidiana delle famiglie, ma non incide sul rendimento scolastico dei nipoti. A rivelarlo è uno studio delle Università di Bologna e Vienna, "The effect of grandparental involvement on grandchildren's school grades: Heterogeneity by the extended family characteristics", pubblicato sulla rivista Social Science Research. Sebbene la loro presenza sia cruciale per l'equilibrio quotidiano di molte famiglie, secondo la ricerca, il loro coinvolgimento, che si tratti di babysitting, supporto economico o contatti frequenti, non ha un impatto misurabile sui voti a scuola dei nipoti. Nemmeno quando si considerano fattori come istruzione, lavoro o origine migratoria dei genitori. "Lo studio offre un quadro importante per le definizione di nuove politiche familiari. Non ridimensiona il ruolo centrale dei nonni nella vita dei nipoti, ma invita a riflettere sul ruolo che famiglia, scuola e politiche pubbliche svolgono nello sviluppo educativo dei minori", spiega Francesca Zanasi, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Alma Mater, che assieme a Valeria Bordone, professoressa di Sociologia all'Università di Vienna, ha analizzato oltre 3mila casi di bambine, bambini e adolescenti tra gli 8 e i 15 anni, utilizzando il German Family Panel (Pairfam), un'ampia indagine rappresentava della popolazione tedesca. La ricerca si inserisce in un contesto italiano ed europeo più ampio, segnato da due importanti trasformazioni demografiche e sociali: l'invecchiamento della popolazione e l'aumento della partecipazione femminile al lavoro retribuito. In questo scenario, il sostegno dei nonni resta essenziale. Tuttavia, la ricerca ribadisce che per migliorare il rendimento scolastico servono strumenti educativi mirati e un rafforzamento delle politiche pubbliche a sostegno dell'infanzia e della genitorialità.
E.Wlodarczyk--GL