La Notte della Ricerca entra nel carcere di Verona
Sei docenti hanno presentato ai detenuti le loro ricerche
L'Università di Verona ha portato la ricerca scientifica e umanistica nella Casa circondariale di Montorio con un incontro dal titolo "Transizioni sociali, ambientali e digitali" nell'ambito della quinta edizione della Notte europea della ricerca dedicata ai poli penitenziari. L'iniziativa, svoltasi oggi nella biblioteca del carcere, ha coinvolto 18 università e 21 poli universitari penitenziari da tutta Italia aderenti alla Conferenza nazionale universitaria dei Poli penitenziari. Dopo i saluti istituzionali della direttrice del carcere Mariagrazia Bregoli, del garante dei detenuti don Carlo Vinco, dell'assessora comunale alla Legalità Stefania Zivelonghi e del dirigente scolastico del Cpia Luca Saggioro, sei docenti dell'ateneo scaligero hanno presentato le loro ricerche ai detenuti iscritti all'università o in procinto di iscriversi. L'evento si inserisce nel progetto "Università in carcere" dell'ateneo veronese, sancito dall'accordo quadro per le pari opportunità di studio rivolto ai detenuti della Casa circondariale di Montorio. "Il numero di detenuti iscritti al nostro ateneo è in aumento - spiega Ivan Salvadori, docente di Diritto penale e referente del rettore - La casa circondariale di Montorio ha messo loro a disposizione un'aula studio dedicata, nella quale possono studiare, consultare e prendere in prestito libri e materiali del sistema bibliotecario di Ateneo che, assieme ai 4 tutor universitari, portiamo regolarmente in carcere; i detenuti iscritti ai nostri corsi di laurea possono inoltre visionare le lezioni registrate su alcuni computer fissi, avere colloqui con i docenti universitari, sostenere gli esami in presenza o online e contare su un supporto personalizzato".
T.Wisniewski--GL