
Metano sul pianeta nano Makemake, ai confini del Sistema Solare

Potrebbe essere la spia di una tenue atmosfera
C'è metano su un piccolo mondo ghiacciato ai confini del Sistema Solare, il pianeta nano Makamake. La scoperta, basata sui dati del telescopio spaziale James Webb si deve alla ricerca online sulla piattaforma arXiv e in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters. Scoperto nel 2016, Makemake "è uno dei mondi ghiacciati più grandi e luminosi oltre Nettuno, e la sua superficie è dominata dal metano ghiacciato", osserva Silvia Protopapa del Southwest Research Institute e prima autrice della ricerca. "Il telescopio Webb - prosegue - ha rivelato che il metano è presente anche nella fase gassosa sopra la superficie, una scoperta che rende Makemake ancora più affascinante. Dimostra che il pianeta nano non è un residuo inattivo del Sistema Solare esterno, ma un corpo dinamico in cui il ghiaccio di metano è ancora in evoluzione". Dopo Plutone, Makamake è il secondo pianeta nano oltre l'orbita di Nettuno sul quale viene rilevata la presenza di gas. Le tracce di metano sono particolarmente interessanti perché potrebbero indicare la presenza di un'atmosfera, anche se molto tenue. Questa però al momento è ancora un'ipotesi che dovrà essere verificata. "Le future osservazioni Webb a una risoluzione spettrale più elevata aiuteranno a determinare se il metano deriva da una sottile atmosfera legata o da un degassamento a pennacchio", rileva un altro autore della ricerca, Ian Wong, dello Space Telescope Science Institute. "Questa scoperta solleva la possibilità che Makemake abbia un'atmosfera molto tenue sostenuta dalla sublimazione del metano", rileva un altro autore della ricerca, Emmanuel Lellouch dell'Osservatorio di Parigi. "I nostri modelli migliori - aggiunge - indicano una temperatura del gas intorno a meno 233 gradi Celsius e una pressione superficiale di soli 10 picobar circa, ovvero 100 miliardi di volte inferiore alla pressione atmosferica terrestre e un milione di volte più tenue di quella di Plutone. Se questo scenario fosse confermato, Makemake si unirebbe alla ristretta cerchia di corpi celesti esterni del sistema solare in cui gli scambi superficie-atmosfera sono ancora attivi oggi". Per Protopapa "un'altra possibilità è che il metano venga rilasciato in esplosioni simili a pennacchi. In questo scenario, i nostri modelli suggeriscono che il metano potrebbe essere rilasciato a una velocità di poche centinaia di chilogrammi al secondo, paragonabile ai vigorosi pennacchi d'acqua sulla luna di Saturno Encelado e di gran lunga superiore al debole vapore osservato su Cerere". (ANSA). BG/
I.Wroblewski--GL