
Negrita, concerto minimal all'Aquila tra parole e radici

Attesi ai Cantieri dell'Immaginario con 'Talk Live '25'
Un concerto in formazione ridotta per raccontare trent'anni di rock, tra parole, memoria e consapevolezza. Domani, giovedì 31 luglio, i Negrita arrivano alla Scalinata di San Bernardino, a L'Aquila, per un appuntamento speciale nell'ambito dei 'Cantieri dell'Immaginario', promosso dal Comune dell'Aquila e curato dalla Società Aquilana dei Concerti 'Bonaventura Barattelli'. L'inizio è previsto alle ore 21.30. Il gruppo è in tour estivo con 'Talk & Live '25', un format che unisce musica e narrazione. Sul palco il Negrita Acoustic Trio, con Paolo 'Pau' Bruni, Enrico 'Drigo' Salvi e Cesare 'Mac' Petricich. A condurre il filo del racconto il giornalista Gianmaurizio Foderaro, voce di Rai Isoradio. "è una composizione che mi piace moltissimo - racconta Drigo all'ANSA - perché lascia spazio a sfumature che con la band al completo si rischia di perdere. Questa dilatazione della musica crea profondità, aggiunge qualcosa". Il live è essenziale: due chitarre acustiche, una elettrica e una batteria minimale, con Cristiano Dalla Pellegrina per mettere in risalto arrangiamenti e testi. Spazio anche ai brani dell'ultimo album 'Canzoni per anni spietati', uscito dopo sette anni di silenzio discografico. Un lavoro maturo, influenzato da Bob Dylan, che affronta "un'epoca difficile che stiamo vivendo", dice Drigo. Tra i pezzi in scaletta anche 'Nel blu', che nasce da "Masters of War" di Dylan e sviluppa "il nostro punto di vista su quest'altra epoca così intermezzata". Il legame con L'Aquila è profondo. "Ricordo bene il concerto del 2013 - sottolinea - un momento carico di emozione, in un periodo in cui ancora si avvertiva forte l'abbraccio alla popolazione colpita dal sisma". Infine, un pensiero sul videoclip de 'La tua canzone', girato sul Gran Sasso: "Quella giornata ha avuto qualcosa di sacro - sottolinea - La montagna ci ha regalato qualcosa di speciale. Sono luoghi che ci sono rimasti dentro, senza dubbio. Mi sono trovato a ringraziare quel luogo".
M.Bartosz--GL